Birra alla spina: una grande passione

Negli ultimi anni il mondo della birra e della birra alla spina ha avuto un’impennata di successo, molti sono gli appassionati alla birra che si sono aggiunti alla produzione accanto alle più o meno note etichette presenti sul mercato. Generalmente chi produce birra in maniera artigianale punta alla conservazione in bottiglia in quanto questo metodo è sicuramente più comodo di produrre una birra alla spina a casa dato che le tecniche di conservazione e distribuzione sono molto diverse. Il termine “birra alla spina” deriva dal modo in cui essa viene servita ovvero la spillatrice collegata alla botte in cui la birra viene conservata che permette di mantenere il sapore della bevanda inalterato. I fornitori di birra offrono tutta una serie di spillatore per birra, adatti per le esigenze del più disparato cliente: da quelli tradizionali per elevati consumi, con fusti in acciaio da 30 L, fino a quelli dotati dell'innovativo sistema Draught Master di Carlsberg (dove “draught beer” sta per birra alla spina in inglese), con fusti in PET, dove viene eliminato per sempre il ricorso alla C02, con notevoli benefici in termini di qualità, servizio e risparmio.

Birra alla spina vs birra in bottiglia

La birra alla spina differisce dalla birra in bottiglia per una serie di fattori che non sempre influiscono sulla qualità, diciamo che nel fusto c'è meno spazio per l'aria rispetto alle bottiglie, quindi il rischio di ossidazione è molto minore ma di contro nelle birre alla spina dopo 48 ore la CO2 che serve per "spingere" la birra nel bicchiere si mescola alla birra stessa facendola diventare satura di gas e quindi molto pesante, quindi cambiare i fusti è un fattore importante oltre ad avere un esperto fornitore birra in fusto che sappia consigliare le migliori tecniche di spillatura e conservazione. Molto importante è la qualità e la pulizia dell’impianto della birra spina che può addirittura compromettere il gusto e la qualità della stessa. Le birre a bassa fermentazione sono esaltate dalla degustazione alla spina mentre le birre artigianali o crude e quelle trappiste invece sono da preferire in bottiglia perchè nel vetro subiscono un processo di rifermentazione che gli dona il loro tipico gusto. Proprio la differenza nel processo di pastorizzazione è la più sostanziale tra le due birre: quella in bottiglia (se pastorizzata) è sottoposta ad un processo di pastorizzazione più lungo al fine di garantirne una più lunga conservazione, la birra alla spina subisce una pastorizzazione rapida e poi infustata ed ha una scadenza in genere non superiore a sei mesi.

Chiaramente la comodità della birra in bottiglia è imbattibile dal momento che per bere una birra alla spina bisogna recarsi necessariamente in un locale ma anche questo forse cambierà quando sarà possibile gustare una birra alla spina in casa con spillatrici domestiche collegate a piccoli fusti che manterranno fresca e gustosa la birra, qualcosa già sta cambiando basti pensare all’iniziativa che KLM (leader nel trasporto aereo) ha pensato servendo birra spillata durante i voli grazie a qualche piccola accortezza messa a punto per la spillatura e il trasporto in alta quota.